Di Janis Joplin,Jim Morrisson e Jimi Hendrix sappiamo già tutto o quasi.Ma Guaitamacchi,in questo ponderoso volume ( sono più di 450 pagine ) non si limita a raccontare solo le morti eccellenti del rock,ma le passa in rassegna proprio tutte,anche quelle meno note e meno eclatanti.Ci sono così i grandi come Presley, Lennon e Cobain,ma ci sono anche storie di cui conosciamo davvero poco e che in queste pagine vengono invece sviscerate con piglio investigativo:le faide anni ‘90 tra opposte fazioni di rapper ( Tupac Shakur,Notoriuos BIG ),colpi di sfiga clamorosi ( Cliff Burton,John Denver,Kirsty MacColl ),efferatissimi fatti di sangue ( Euronymous ),deliri senza fine ( GG Allin ),omicidi risolti a distanza di un decennio ( Mia Zapata ).Il libro intigra ed avvince ed è un ottimo approfondimento anche per coloro che la storia del rock sono in grado di declinarla con una certa sicurezza.Soprattutto,emerge dalle storie che Guaitamacchi racconta uno star system di facciata molto luccicante ma che dietro le quinte cela il quadro desolante di uomini e donne incapaci di gestire i propri percorsi artistici,succubi di personalità fragili o allo sbando e schiavi di droghe ed alcol il cui eccesso si rivelerà fatale nella maggior parte dei casi.Un cammino sui sentieri della morte che alla fine produce un senso di straniamento e un impellente bisogno di ritornare alla vita reale di noi comuni mortali.Il rock è morto ! Viva il rock !
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